I pidocchi rappresentano per l’uomo un annoso problema; questi parassiti che si nutrono di sangue si sono rivelati particolarmente tenaci e minacciano ancora la nostra quotidianità, nonostante il netto miglioramento generale delle condizioni igieniche.
Per combattere le infestazioni di pidocchi si è ricorso nei secoli ai metodi più disparati:
- l’uso di soluzioni e ungenti a base di mercurio;
- i risciacqui con aceto bianco diluito in acqua;
- la rasatura completa, una soluzione radicale praticata specialmente tra le classi sociali più base e nelle comunità in cui si viveva a stretto contatto, come caserme e collegi.
Ma il rimedio per eccellenza contro i pidocchi era il pettine a denti stretti, come quelli che conserviamo nella nostra bottega; per una maggiore efficacia, il pettine poteva essere immerso nell’olio d’oliva che grazie alla sua consistenza permetteva di catturare pidocchi e uova (le lendini) e contemporaneamente di idratare le zone irritate.
Anche se oggi per trattare i pidocchi ci sono svariati prodotti chimici e in commercio si trovano addirittura dei pettini elettrici, il pettine a denti stretti resta il rimedio più valido, sopratutto per eliminare le lendini che sono molto piccole e tendono ad “incollarsi” ai capelli e al cuoio capelluto.
L’intervento con il pettine è un’operazione che richiede tempo e pazienza, va effettuata preferibilmente alla luce del giorno, vicino ad una finestra, ripetuta per diversi giorni e al termine è indispensabile lasciare a bagno il pettine in acqua bollente per eliminare le uova.